Lavorare in fabbrica, in un paese come l’Italia, significa essere nel cuore di uno dei maggiori sistemi produttivi e manifatturieri del mondo. Nella stagione della duplice transizione, circolare e digitale, significa assistere a delle evoluzioni, lungo i diversi livelli della filiera, possibili grazie all’accelerazione tecnologica e alla maggior consapevolezza delle imprese sui fabbisogni di innovazione. Le competenze richieste cambiano e, anche laddove le piccole e medie imprese hanno da sempre costellato il territorio regionale e provinciale, non è possibile fare paragoni di sorta con le dinamiche di qualche decennio fa o con le esperienze di generazioni precedenti.
Ecco perché conoscere le esigenze e le sfide delle pmi di oggi è fondamentale per chi aspira a lavorare nel settore secondario. In radio, ormai da qualche anno, #IlPostInFabbrica è la trasmissione che, nata dalla collaborazione tra RTL 102.5 e Unimpiego Confindustria, dà voce a imprenditori e manager che raccontano le storie delle rispettive realtà di imprese e dei bisogni occupazionali di queste ultime. E offrono posti di lavoro a cui candidarsi.
Non manca anche uno sguardo oltre il perimetro aziendale, perché è proprio lì che nascono le attività di partnership con attori del mondo dell’innovazione, come startup e centri di ricerca, ma anche con il sistema formativo, a vari livelli. Ecco perché parlare di imprese significa anche e soprattutto parlare di Istituti Tecnologici Superiori: chi studia nei percorsi post diploma che offrono una formazione tecnica altamente qualificata approccia il mondo aziendale nel biennio formativo, perché la pratica è complementare alla teoria e si svolge sul campo.
On air dal 2017, ma fruibile anche attraverso radiovisione e app, #IlPostInFabbrica va in onda all’interno della striscia Non Stop News ogni mercoledì, dalle 7.50 alle 8.15. Il progetto, come racconta a TuttoITS Enrico Galletti, giornalista e conduttore, vice caposervizio RTL, ha raccolto nel tempo buoni numeri: “Sono arrivati in 6 anni 65mila curriculum, e sono state messe a disposizione, e divulgate quindi all’attenzione del pubblico, 6.200 posizioni di lavoro offerte da 194 aziende“.
La trasmissione, parlando di ITS Academy, ha dato voce negli ultimi mesi a Mattia Fensi, diplomato all’ITS Meccatronico Veneto, a Francesca Varnier, ventitreenne che ha frequentato l’ITS Alto Adriatico a Pordenone, a Lorenza Carabotta, che ha studiato presso la Fondazione ITS “NTV” (Nuove tecnologie della vita): tutti e tre lavorano stabilmente in azienda e Fensi è stato assunto in apprendistato.
Galletti spiega che si è scelto di introdurre il tema ITS Academy nella programmazione della rubrica “non solo per una questione di posti di lavoro e di matching domanda-offerta, ma anche per chiederci come si arriva nelle famiglie a parlare di lavoro, dando spazio all’orientamento e promuovendo la cultura industriale italiana. Parlare di orientamento per noi è un po’ come chiudere il cerchio, rivolgendoci anche ai ragazzi, ai giovani e alle famiglie“.
Lo scorso maggio, a Frosinone, presso lo stadio Benito Stirpe, si è tenuto l’evento Stadi Generali dell’orientamento: la cornice era piuttosto insolita, il macroframe l’Anno Europeo delle Competenze, l’obiettivo parlare di scelte consapevoli, anche grazie a testimonianze, incontri di approfondimento e di laboratorio.
L’orientamento si conferma un tema cruciale, sottolinea il giornalista e conduttore: “agli Stadi generali dell’orientamento allo stadio di Frosinone, parlando con i ministri dell’Istruzione e del Lavoro Valditara e Calderone, abbiamo capito quanto la questione dell’orientamento stia entrando sempre più anche nella politica“.
Per orientarsi, bisogna essere in possesso di buone informazioni, tanto più se si parla di ITS, una realtà formativa molto giovane, peculiare nella sua offerta ma ancora poco nota al grande pubblico. E le storie degli altri rappresentano un importante foto di ispirazione: “La nostra radio mette da parte la teoria e valorizza storie, esperienze e percorsi di chi il mondo ITS l’ha vissuto sulla pelle, parlando dei tanti pro, ma anche di spunti di miglioramento. Sono fortemente convinto serva un cambio di paradigma culturale sugli ITS: che gli studenti siano richiesti dalle aziende prima che concludano dimostra la bontà di questo percorso“, conclude Galletti.