Da BresciaOggi

Fondi per gli ITS: la Lombardia è la più premiata

Gli ITS sono una risorsa da sfruttare: le aziende ci credono e tutto il tessuto produttivo vuole farci affidamento

Di Magda Biglia per BresciaOggi

Tutti lo cercano, tutti lo vogliono: le forze politiche sono sostanzialmente d’accordo, ma cosa farà il nuovo ministro dell’Istruzione riguardo alla novità dell’ITS, novità uscita fresca dal parlamento, che si vuole finalmente lanciare e con un finanziamento non da poco, 1,5 miliardi in tre anni? Peraltro con 48 milioni già stanziati dal Fondo per l’Istruzione tecnologica dopo l’approvazione della riforma ma non ancora pervenuti, e con mezzo miliardo da Pnrr che preme dietro l’angolo.

«Stiamo già lavorando a seguito di un protocollo che ci aiuterà a fare sistema, però aspettiamo i decreti» ammette Filippo Ferrari, consigliere provinciale delegato all’Istruzione. Il decreto sulla ripartizione fra le regioni, che sono titolari della rete delle fondazioni ITS, è ora ufficiale. Una quota del 5% sarà destinata alla realizzazione delle misure nazionali, tra le quali il monitoraggio e la valutazione, il resto andrà alle regioni per piani triennali, per il 70 per cento in base al numero di studenti, per il 30 in base a una premialità in relazione ai corsi conclusi da almeno un anno, con riferimento anche ai risultati delle azioni di monitoraggio espletate con il sostegno e il coordinamento del Tavolo Tecnico nazionale paritetico appositamente costituito. Così la Lombardia è al primo posto, con oltre 11 milioni di assegnazione: 8 da studenti, 3 di premialità. È seguita a grande distanza dal Veneto con 7,7 milioni, poi con 4 milioni e rotti da Piemonte, Emilia Romagna, Puglia, la prima del Meridione.

Compito della Regione, oltre a sostenere i corsi esistenti, quello di potenziare la diffusione degli Its Academy, più corsi, più iscritti, più imprese aderenti l’obiettivo. L’impegno bresciano, come spiegato da Ferrari, è intanto di completare una mappatura dell’esistente e dei bisogni, delle zone coperte e scoperte, delle proposte: «Stiamo incontrando le categorie tramite le loro associazioni, commercianti, artigiani, agricoltori, i Comuni, le realtà aziendali. Andiamo avanti con Confindustria, main partner» dice. Si dovrà anche stabilire a livello regionale se avviare più corsi o più fondazioni. L’idea in Lombardia, come spiegato dall’assessora alla Formazione, Melania Rizzoli, è di allargare l’offerta nelle fondazioni che sono già 25 con oltre 5 mila studenti. Si dovrà anche andare a una revisione dei siti regionali e provinciali, per rendere più chiara l’informazione su un’offerta variegata e intrecciata fra le province, in continuo aggiornamento.

«L’investimento che stiamo facendo sugli ITS attraverso il Pnrr è strategico, non solo per le ragazze e i ragazzi, ma per l’intero Paese – ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione uscente Patrizio Bianchi –. I dati dell’ultimo monitoraggio sugli Istituti Tecnici Superiori confermano l’alta qualità e l’efficacia di questo segmento formativo. Con 1,5 miliardi fino al 2026 puntiamo a rafforzare i percorsi, mantenendo la loro identità e il loro prezioso e specifico rapporto con i territori, e a renderli ancora più attrattivi per i giovani. Vogliamo creare una rete educativa nazionale, per rendere il sistema più solido e integrato, oltre che arricchire le occasioni, in linea con le esigenze del tessuto produttivo e con i nuovi campi dell’economia». In particolare l’intento è di sviluppare corsi digitalmente avanzati. Sulla nuova legge quadro un webinar gratuito è proposto da W.Academy con l’intervento, con la Fondazione Centro formazione manageriale, Paola Frassinetti, deputata eletta nel Bresciano e responsabile nazionale Istruzione di Fratelli d’Italia, a dimostrazione di come tutti partiti siano impegnati su questa tematica, che però era sparita dalla campagna elettorale.

Di Magda Biglia per BresciaOggi

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