Da Genova

Dai finanziamenti alla comunicazione, gli ITS chiedono di non essere l’eterna startup

L'incontro di coordinamento promosso da Rete ITS Italy ha messo in evidenza ambizioni, buone prassi, criticità e speranze di un sistema che chiede risposte su un orizzonte medio-lungo

Genova – La migliore stagione di sempre per il mondo degli Istituti Tecnologici Superiori – ITS Academy, almeno sul piano di fondi e finanziamenti, porta con sé numerose domande per il medio-lungo termine e accentua la sensazione di consapevolezza del momento, della serie adesso o mai più. È quanto emerge dai due giorni di tavoli tecnici e confronti Orizzonte ITS. Sfide e opportunità degli Istituti Tecnologici Superiori, promossa dall’Associazione Rete ITS Italy (l’associazione di riferimento per le Fondazioni ITS), di scena il 3 e il 4 luglio scorsi a Palazzo San Giorgio a Genova.

Il doppio appuntamento, che ha visto la presenza di rappresentanti tecnici e assessori regionali, presidenti di Fondazioni e dirigenti ministeriali, si concretizzerà in un Documento Genova, in cui confluiranno i materiali raccolti dalla Rete ITS Italy, utili per orientare il cammino e base di partenza comune per continuare a lavorare. E anche la discussione proseguirà, con due ulteriori incontri nel 2023, a ottobre e novembre, per continuare a capire come rafforzare la filiera della formazione terziaria professionalizzante.

Il sistema ITS, come emerso a Genova, vuole risposte sulle modalità di stanziamento dei finanziamenti previsti dal Pnrr (1,5 miliardi nell’ambito della misura 1.5 della Missione Istruzione e Ricerca ), dei fondi strutturali europei per la programmazione 2021-2027 e dei fondi ordinari (provenienti dal Fondo per l’istruzione tecnologica superiore, istituito nell’ambito della Riforma) e chiede anche un’accelerazione decisa sull’attuazione della riforma che ha interessato i percorsi post diploma a undici anni dal loro avvio.

La pletora di risorse, oltre ai classici problemi di carattere più marcatamente amministrativo e burocratico che incidono sulla possibilità di valorizzarle e creare un’adeguata programmazione, fa emergere domande e proiezioni sul futuro: il rischio è che, chiarite le modalità di spesa, il sistema cresca e si strutturi sulla base del boost economico attuale, ma non possa poi replicarne la portata e l’ambizione successivamente, risentendo quindi di un potenziale e poco auspicabile “effetto bolla”.

Come ben sottolineato da Ilaria Cavo – che oggi è vicepresidente della X Commissione della Camera dei deputati, ma ha sa sempre a cuore l’affaire ITS – in collegamento con l’assise genovese da Roma, “sarà fondamentale dare continuità finanziaria alle Fondazioni anche oltre l’orizzonte del Pnrr; dovremo agire, tutti insieme, per fare diventare strutturale e ordinamentale il sostegno, perché i corsi aggiuntivi ora finanziati possano proseguire e le fondazioni sempre più operare in un sistema di stabilità e non di precarietà“.

Dalla comunicazione alla percezione, fare cultura sugli ITS

Fatte (prima o poi) le risorse, bisogna “fare gli allievi”. L’incontro di coordinamento promosso da Rete ITS Italy non ha ignorato il grande problema di fondo che assilla un sistema e vuole incidere su uno dei temi più avvertiti dal sistema economico e produttivo: il mismatch tra domanda e offerta di competenze nei settori strategici. Il grande pubblico, inteso nell’accezione trasversale del termine, non conosce il mondo degli ITS né in termini nominali (viene ancora confuso con gli Itis), né culturali, né formativi. Sebbene i numeri siano cresciuti nel tempo (oltre 25 mila gli iscritti, secondo i dati Indire) e sebbene nessuno abbia aspettative “tedesche”, gli Istituti Tecnologici Superiori restano in larga parte sconosciuti al pubblico, ma anche tra gli addetti ai lavori (come abbiamo già avuto modo di raccontare su TuttoITS). Mancata una netta e decisa comunicazione all’epoca del lancio da parte della macchina statale e, a posteriori, resta il senso di grande occasione persa – nel 2011- per insediare nella cultura nazionale il valore di una formazione alternativa all’università e capace di intercettare le esigenze di settori considerati strategici per lo sviluppo economico nazionale.

La speranza è che si possa rimediare ancora, con un grande piano di comunicazione nazionale ma anche dando, logisticamente, agli ITS le sedi che meritano: molti istituti sono collocati nei plessi scolastici ed è un ulteriore fattore che alimenta la confusione. Non manca poi una domanda: se il potenziamento dei laboratori degli ITS Academy con tecnologie 4.0 rappresenta “il primo e propedeutico intervento della linea di investimento per lo sviluppo degli ITS” ha senso che questo avvenga in assenza di campus tecnologici dedicati?

Tante le domande e tante le analisi, ma anche due consapevolezze importanti: il sistema formativo ITS è riuscito a garantire offerta ed efficacia mentre al contempo evolveva e si trasformava in corsa, ed è trasversalmente supportato dalla politica nazionale e regionale, che sa bene quanto sia decisivo che mondo della formazione e del lavoro si interfaccino per risolvere questioni enormi, come la trasformazione del sistema produttivo sotto la spinta della digitalizzazione e della circular economy, l’occupazione e la valorizzazione di capitale umano. Per dirla con le parole di Giuseppe Schiboni, coordinatore della Commissione Istruzione, università e ricerca della Conferenza delle regioni e province autonome – ma anche assessore al Lavoro, Università, scuola e formazione della Regione Lazio – “gli ITS non hanno nemici naturali“.

Il primo grande risultato di Orizzonte ITS. Sfide e Opportunità degli Istituti Tecnologici Superiori è avere aggregato una comunità che ha espresso la voglia di confrontarsi apertamente su finanziamenti e bandi, premialità e merito, orientamento e comunicazione, condividendo problemi, speranze, buone prassi, senza nascondere eventuali punti di vista divergenti. Come sottolineato quindi da Guido Torrielli, presidente di Rete ITS Italy, “l’obiettivo dell’incontro è stato sicuramente raggiunto, creando le condizioni per un dibattito tra ITS, Regioni e Ministero, fondamentale per superare le enormi sfide che sta vivendo il sistema in questo momento tra Pnrr e obiettivi di crescita degli Istituti“.

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Maria Rosaria Iovinella
Giornalista professionista| Milan-based since 2008
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