Si è chiusa la finestra temporale per iscriversi all’anno scolastico per il 2025-2026. Come avevamo raccontato in precedenza, il Ministero dell’Istruzione e del Merito aveva prorogato al dieci febbraio la finestra temporale per gli adempimenti per il prossimo anno scolastico al fine di garantire “una più ampia attività di orientamento da parte delle scuole e consentire alle famiglie di poter effettuare una scelta ponderata”.
Come sono andate, a deadline archiviata, le iscrizioni, in particolare sul fronte del 4+2, che chiama in causa il mondo ITS, in quanto crea un nesso tra la formazione tecnica quadriennale e quella biennale delle Academy?
Con i dati divulgati oggi, è stato reso noto, con un commento del Ministro Giuseppe Valditara, che “a conclusione delle iscrizioni online, sono stati registrati 5.449 iscritti al primo anno della filiera del 4+2“. Un numero “più che triplicato (in precedenza, 1669, ndr) e si prevede un ulteriore incremento nelle prossime ore, dato che le scuole stanno procedendo con la ricognizione delle iscrizioni cartacee. Lo scorso anno, al termine di queste operazioni, il numero era salito a 2.093″.
Ma i numeri, potenzialmente, potrebbero aumentare anche “in occasione della formazione delle classi, in seguito alla scelta delle famiglie che potranno sempre privilegiare il 4+2 piuttosto che il percorso tradizionale quinquennale. Lo scorso anno i passaggi dal quinquennale al quadriennale sono stati 601, portando a un totale di 2.694 studenti iscritti al 4+2 all’inizio dell’anno scolastico”.
Insomma, per un bilancio complessivo bisognerà comunque aspettare i numeri definitivi, tenendo conto del fatto che quest’anno sono cresciuti i numeri dei percorsi attivati (e di scuole richiedenti autorizzate) e anche questo ovviamente fa gioco in una comparazione diretta rispetto al recentissimo passato. C’è poi il tema di quanti e quali percorsi partiranno, ovvero quante classi si formeranno.
Non manca qualche altro dato più generale, che però aiuta a inquadrare anche la dinamica dell’istruzione tecnica. Infatti, come sottolinea il comunicato, “per quanto riguarda la distribuzione tra licei e istituti tecnici e professionali, il rapporto si conferma stabile. Gli istituti professionali rimangono al 12,7% del totale, mentre gli istituti tecnici registrano un leggero calo, passando dal 31,6% al 31,3%. I licei, invece, mostrano un piccolo aumento, passando dal 55,63% al 56%. Il liceo del Made in Italy ha visto inoltre un incremento di circa il 10% rispetto alle iscrizioni dello scorso anno”.
Insomma, il 4+2 cresce ma in un quadro dove gli istituti tecnici registrano però un leggero calo. Sarà interessante allora capire cosa ci dice questo dato, a dimostrazione forse del fatto che la riforma appare sicuramente interessante, tanto più per via delle tempistiche ridotte, a chi già si vede in quella formazione ma non rappresenta ancora un elemento per cui altri sarebbero disposti a mettersi in gioco e dare una chance a questo segmento di istruzione secondaria.