“Oggi il futuro non è più pensato come migliore, ma come diverso“: il quote non è attuale eppure si adatta bene al momento che viviamo. Pandemia e guerra hanno ristretto l’orizzonte e immaginare il mondo che verrà, in un’ottica positiva, è più difficile di prima, complice la sensazione di disordine e ricerca di nuovi equilibri (o ritorno di vecchi). In assenza di un manuale d’uso, resta però l’approfondimento, il confronto, la visione, elementi al centro dell’appuntamento Festival del futuro 2022, a Verona dal 24 al 26 novembre, all’insegna del macrotema Il nuovo (dis)ordine mondiale.
Nella quarta edizione, di scena presso il Palazzo della Gran Guardia a Verona, oltre 60 esperti proveranno a delineare gli scenari a venire nel campo della tecnologia, dell’economia, della finanza, del lavoro ma anche della geopolitica, dell’energia, dell’ambiente. Gli choc recenti hanno favorito una maggior attenzione del grande pubblico a questioni come la geopolitica e l’energia, solo apparentemente di nicchia ma in realtà cruciali per tutti e con evidenti ricadute nella quotidianità. Lo confermano anche i dati, recenti, dell’EY Future Consumer Index, che registrano la crescente preoccupazione degli italiani per le dinamiche economiche-finanziarie nel 73% dei casi, connesse all’aumentare dei prezzi di elettricità, gas, carburante e beni di prima necessità (scalzano quelle sulla salute, predominanti in pandemia).
Cambio di passo anche sul fronte della sostenibilità, quindi alla tutela dell’ambiente e all’attenzione per i consumi: tra i 24 Paesi analizzati nell’EY Future Consumer Index, l’Italia è al secondo posto per interesse, preceduta solo dalla Cina.
Il festival veronese approfondirà questi grandi temi con i suoi ospiti, arrivando al pubblico con la dimensione live (gratuito, ma bisogna prenotarsi) ma anche in streaming sul sito del festival: ad aprire l’evento il keynote speech Anticipare e costruire il nostro futuro, con Enrico Giovannini, già ministro delle infrastrutture e della mobilità nell’esecutivo Draghi.
Si parlerà di assetti geopolitici ed economici dopo il conflitto in Ucraina, nuovi equilibri energetici e conseguenze per l’Italia, finanza sostenibile e nuova globalizzazione, le sfide della cultura tra heritage e innovazione, il sistema Italia nella competizione internazionale e molto altro. Non manca anche l’attenzione alle nuove forme del lavoro e alle prospettive generazionali. L’attenzione all’ambito business è coerente per un evento che si prefigge di parlare – anche e in particolare – ai professionisti, alle startup, agli innovatori, alle imprese dei territori di Verona, Brescia e Vicenza, un triangolo strategico per tutto il paese, ricco di imprese e attori economici che si confrontano con le difficoltà e le opportunità del momento.
A caratterizzare l’evento anche il suo approccio cross-mediale: i temi dell’appuntamento sono stati introdotti e approfonditi in sette inserti sui quotidiani L’Arena, Il Giornale di Vicenza e Bresciaoggi.
Tra gli ospiti attesi, Sergio Abrignani, docente all’Università degli Studi di Milano; Giorgio Metta, direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia; Giovanna D’Esposito, General Manager SE di Uber, Antonio Villafranca, direttore della ricerca Ispi, Stefano Venier, ceo di Snam, Claudia Segre, presidente e fondatrice di Global Thinking Foundation e molti altri.
L’evento è promosso da Harvard Business Review Italia, Eccellenze d’Impresa e Gruppo Athesis – l’editore di TuttoITS – con il supporto di numerosi partner scientifici (Commissione Europea, Istituto Italiano di Tecnologia, Asvis, Università Bocconi, Università di Verona, Politecnico di Milano, Oxford Economics, Confindustria e molti altri).