Opinioni eccellenti

L’ex ministro Bianchi sugli ITS: “All’origine pensati per far progredire la tecnologia. 4+2? Uno sconto”

In un evento a Mirandola, l'ex ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi sottolinea il ruolo strategico degli Istituti Tecnici Superiori come nuovo modello formativo in un mondo in trasformazione

Corsi proposti

Intervistato da Gianluca Dotti durante l’evento L’intelligenza artificiale nel mondo delle imprese, presso il Rotary Club di Mirandola, l’ex ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, tra i principali ideatori della riforma 2022 degli Istituti Tecnici Superiori, ha condiviso riflessioni significative sul ruolo degli ITS Academy nel panorama formativo italiano, sottolineando come rappresentino un modello educativo flessibile e portatore di innovazione.

L’ex ministro ha ricordato il percorso che ha portato alla riforma degli ITS, evidenziando l’importanza della sperimentazione preliminare: «Prima di fare una legge nazionale sugli ITS abbiamo fatto almeno 5 anni di sperimentazione qui in Emilia-Romagna». Una fase propedeutica che ha permesso di costruire un modello poi esteso a livello nazionale con la riforma del 2022, uno dei punti qualificanti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Nel suo intervento, Bianchi ha posto l’accento sulla peculiarità degli Istituti Tecnici Superiori rispetto ad altre istituzioni formative: «Gli ITS, per come li abbiamo pensati, sono strutture educative non vincolate alla tecnologia, ma all’uso delle tecnologie che cambiano». Una visione che riflette la necessità di preparare professionisti capaci di adattarsi e governare l’innovazione, piuttosto che subirla.

Bianchi ha affrontato anche il tema del rapporto tra scuola e trasformazioni sociali, economiche e culturali: «Il cambiamento – non solo quello tecnologico – è sempre più veloce. Ma le strutture educative richiedono tempo. Per affrontare il cambiamento non va ridotta la durata e l’importanza della scuola, ma bisogna costruire una scuola che accompagni le persone». Un riferimento chiaro all’importanza del life long learning e alla necessità di avere «una scuola più permeabile e permeata del mondo che cambia, ma anche più conscia delle proprie capacità».

L’ex ministro ha espresso perplessità sul modello 4+2, affermando «a me non piace neanche l’idea dello sconto di un anno se poi fai l’ITS” in quanto non crea quella discontinuità tra formazione di secondo grado e formazione post diploma che sono intrinsecamente diverse. Inoltre, di fronte alla complessità del mercato attuale la soluzione non sarebbe formare più rapidamente ma formare di più e quindi un risparmio di un anno non sarebbe poi il vero valore aggiunto. Ha invece ribadito la visione originaria: «Come erano stati pensati, gli ITS erano molto vicini all’esperienza tedesca: lavorare insieme alle imprese per lo sviluppo tecnologico».

Bianchi ha concluso il suo intervento richiamando l’attenzione sull’importanza della comunità educativa per affrontare efficacemente le nuove sfide poste dalle trasformazioni sociali e tecnologiche: «Per formare adeguatamente le persone, bisogna formarle insieme». Una conferma dell’approccio collaborativo e integrato che caratterizza il modello ITS, dove istituzioni formative e imprese cooperano per sviluppare competenze all’avanguardia.

Condividi questo contenuto:

Francesca Trinchini
Collaboratrice
Giornalista pubblicista. Laureata in Lettere Moderne alla Sapienza (Roma) e allieva del Master in Comunicazione della Scienza "Franco Prattico" della SISSA (Trieste).
Iscriviti alla newsletter di TuttoITS
Con l’iscrizione al servizio dichiaro di accettare le Informazioni sulla Privacy.