C’è chi lo annovera fra i lavori del futuro, ma la verità è che molte aziende hanno già cominciato a investire sull’efficienza energetica e la richiesta di questo profilo è in forte crescita. Parliamo dell’energy manager, letteralmente il manager dell’energia, colui che si occupa di gestire l’utilizzo e il consumo dell’energia in un’azienda, in un ente o – più in generale – in una qualunque realtà.
Sempre più posto per l’energy manager nel mercato del lavoro
Scendendo un po’ più nelle peculiarità di questa figura professionale, l’Energy manager è un super-tecnico degli impianti che si occupa di efficientamento energetico, risorse rinnovabili e innovazione, sia in termini di progettazione e realizzazione degli impianti sia di consulenza. Si tratta di una figura professionale, lo dicevamo, sempre più richiesta dal mercato del lavoro e da un mondo in cui l’interesse per la sostenibilità è crescente e, di pari passo, aumenta il bisogno di affidarsi a persone specializzate nell’impiantistica. Secondo le stime, infatti, il 40% dell’energia consumata in Italia e in Europa è riconducibile al riscaldamento dei fabbricati e, in futuro, l’orientamento sarà quello di riqualificare gli edifici già esistenti e i loro impianti, più che costruirne di nuovi.
Di cosa si occupa
Nel dettaglio l’Energy Manager segue la progettazione e la gestione dei sistemi per la produzione, la trasformazione e la distribuzione dell’energia utilizzati da immobili civili e industriali. Ne segue la realizzazione ed è in grado di intervenire sulle anomalie degli impianti, di programmarne e curarne la gestione, l’esercizio e la manutenzione. Rientrano nelle sue competenze le verifiche strumentali e di funzionamento degli impianti, con particolare riguardo all’efficienza energetica e all’utilizzo di fonti rinnovabili. In questo ambito è in grado di analizzare le prestazioni energetiche degli edifici ed effettuarne la valutazione energetica e ambientale, accedendo anche ai finanziamenti e ai bonus messi a disposizione dal governo. La sua formazione è comunque trasversale, e include anche la capacità di pianificare strategie di marketing e comunicazione sul tema.
Come si diventa Energy Manager
Non è un caso se, poche righe più su, abbiamo attribuito a questa figura professionale l’appellativo di super-tecnico. Una formazione completa e su misura per intraprendere una carriera da energy manager, infatti, si può ottenere attraverso i corsi offerti da vari ITS sul territorio nazionale. Per saperne qualcosa di più, quindi, ci siamo rivolti a ITS Red Academy, che dal 2016 offre il corso biennale Energy manager 4.0 attualmente attivo in tre sedi: Padova, Verona e Varese.
“Il corso post diploma di ITS Red Academy per Energy Manager garantisce un’alta formazione tecnica, data da un connubio di teoria e pratica che da sempre contraddistingue il nostro piano di studi”, spiega a TuttoITS Cristiano Perale, presidente di ITS Red Academy. “Gli iscritti non solo hanno la possibilità di avere una preparazione specifica e qualificata, ma anche di entrare direttamente nel mondo del lavoro con un percorso formativo orientato all’impresa. Il biennio prevede, infatti, 600 ore di stage da realizzare in aziende e studi professionali che si occupano di efficientamento energetico, risorse rinnovabili e innovazione”.
Tutti gli studenti vengono inseriti in imprese o studi professionali in cui acquisiscono e perfezionano le competenze direttamente sul campo. “Questa è una prerogativa di grande interesse per le aziende che, sempre più spesso, cercano personale con esperienza, in grado di inserirsi velocemente, ma soprattutto in grado di dare risposte concrete a problemi reali che vengono posti”, continua Perale. “Dal 2016 sono 13, in totale, i percorsi di studio biennale attivati nei nostri ITS, e fra coloro che vi hanno preso parte quasi 9 studenti Energy Manager su 10 hanno trovato occupazione entro un anno dal diploma”.