Dopo un diploma ITS basta un anno di università per ottenere una laurea triennale. Questa affermazione è falsa. Non è sufficiente frequentare un anno di università per ottenere una laurea triennale.
Tuttavia, sempre più persone contattano la nostra redazione nella speranza che esista una modalità attraverso la quale sia possibile fare una sorta di aggiornamento del diploma ITS, per portarlo a un gradino superiore. Purtroppo questa strada non esiste. Una persona che ha frequentato un ITS può sperare che gli vengano abbonati alcuni esami e quindi che il percorso universitario venga accorciato di un po’.
Il dubbio sulle reali possibilità di acquisire una laurea in breve tempo probabilmente sorge perché vengono conteggiati gli anni di studio: due anni presso un ITS più uno presso l’università e sembra essere trascorso il tempo necessario per ottenere una laurea.
Oppure quello che confonde è l’equiparazione europea del titolo: il diploma ITS è un quinto livello mentre la laurea triennale corrisponde a un sesto livello EQF. C’è solo un grado di separazione tra uno e l’altro.
Oppure ancora, quello che confonde ulteriormente famiglie e studenti è l’introduzione di ITS triennali con la riforma approvata lo scorso luglio.
Anni di studio e crediti formativi
Il fatto che non sia sufficiente aggiungere al diploma ITS un anno di università per ottenere la laurea triennale è dovuto al fatto che non sono tanto importanti gli anni di studio. Lo dimostrano coloro che impiegano sei anni a frequentare l’università senza ottenere una doppia laurea triennale.
Un titolo è definito dalla quantità di crediti formativi guadagnati durante il percorso di formazione e non tanto dal numero di anni. E purtroppo i crediti formativi ottenuti al termine di un percorso ITS non sono equivalenti a quelli che si ottengono con due anni di università. Le università riconoscono almeno 40 CFU a una persona che ha frequentato un ITS. Al contrario, chi ha frequentato due anni universitari può vedersi riconosciuti fino a 120 crediti.
Quindi, è impossibile con un ITS ottenere i crediti sufficienti per passare a un terzo anno universitario. Al massimo, lo studente potrà saltare alcuni esami che hanno un programma sovrapponibile a quanto appreso presso l’ITS.
Ciò che bisognerebbe definire con più chiarezza e trasparenza è la quantità di crediti che possono essere riconosciuti. I CFU accumulati presso un ITS non sono accettati e calcolati allo stesso modo presso tutti gli atenei. Sarebbe dunque importante stabilire una sorta di regola generale che possa essere applicata in tutta Italia.
Perché il percorso ITS è diverso da una laurea
Ma che succede con l’introduzione dei corsi di formazione triennali? La riforma di luglio 2022 prevede la possibilità per gli ITS di offrire corsi di formazione triennali. In questo caso come funziona il riconoscimento dei crediti? Purtroppo, ancora una volta, le università riconoscono meno crediti del necessario a chi proviene da un percorso ITS. Anche in seguito a un percorso triennale presso un ITS Academy, i crediti riconosciuti sono almeno 62. Troppo pochi rispetto a quei 180 ottenuti con una laurea triennale.
Un diploma ITS triennale non è una laurea triennale. Tuttavia, a livello europeo sembrano essere entrambi riconosciuti come un VI livello EQF. Ciò significa che dal punto di vista pratico, e a livello di competenze, laurea e diploma ITS sono equiparabili, mentre invece non sono la stessa cosa se una persona volesse continuare un percorso accademico per ottenere una laurea quinquennale. In tal caso, conta solo la laurea triennale. Al contrario, è impossibile ottenere una laurea quinquennale a partire da un diploma ITS.
In generale, possiamo affermare che la formazione offerta da un Istituto Tecnologico Superiore è diversa da quella accademica perché introduce una formazione pratica, improntata sulle richieste delle imprese e del territorio. C’è una certa distanza dalla formazione più teorica e rivolta alla ricerca che è tipica del mondo universitario.
È un problema di obiettivi
Resta da chiedersi a questo punto per quale motivo una persona che abbia intrapreso un percorso formativo presso un ITS desideri ottenere anche una laurea. È una questione di possibilità di lavoro? Non proprio, dato che secondo i dati Indire l’80% delle persone che ha concluso un percorso ITS trova lavoro a un anno dal diploma. E non è nemmeno un discorso di soddisfazione. Il 91% delle persone al termine di un percorso ITS trova un lavoro coerente con il percorso di studi.
Forse allora è una questione di prestigio. Fa sempre un certo effetto ottenere un titolo di laurea piuttosto che di diploma? O è un problema di accesso a certi concorsi pubblici o al cosiddetto posto fisso, magari statale?
Certo è che se una persona si iscrive presso un ITS con questi obiettivi forse sbaglia il percorso di studi. Per definizione chi si iscrive presso un ITS è orientato a un’occupazione di tipo aziendale e imprenditoriale. È interessato all’innovazione in questi ambiti e a trovare impiego presso aziende che cercano personale specializzato in diversi settori.
È molto importante che venga fatta chiarezza su questo punto. E la chiarezza arriverà anche da decreti attuativi che sappiano definire in modo netto e univoco la figura del tecnico superiore, facendo le dovute distinzioni in base agli anni di studio.
Inoltre, è fondamentale che ci sia trasparenza nella comunicazione da parte degli ITS. Cioè che siano descritte in modo chiaro le possibilità offerte da un diploma ITS, senza lasciare false speranze. È una chiarezza da adottare in fase di orientamento, in modo che agli studenti siano ben chiari gli sbocchi occupazionali del percorso che scelgono.
Arrivare alla laurea dopo un ITS
Per concludere, è bene sottolineare ancora una volta che per arrivare a una laurea triennale dopo un percorso ITS è necessario iscriversi all’università, sostenere esami e frequentare per un certo numero di anni. Non è possibile, dunque, ottenere la laurea triennale in un anno.
Lo stesso vale per il percorso contrario. Chi, dopo una laurea triennale, cerca presso un ITS un percorso professionalizzante dovrà allo stesso modo frequentare l’intero percorso magari vedendosi certificata qualche prova intermedia. Anche se, neppure questo tipo di percorso è definito con chiarezza.