Governo

Anche nel Def si ricorda l’importanza degli ITS (e della loro riforma)

Nella sezione III del Documento di economia e finanza sono citati i capisaldi del modello degli Istituti Tecnici Superiori: legare la formazione alle imprese del territorio e allineare domanda e offerta di lavoro

Anche il Documento di economia e finanza (Def) ricorda l’importanza della riforma degli ITS. Nella sezione III Programma nazionale di riforma del documentotrasmesso giovedì 7 aprile al Parlamento – vengono evidenziati gli interventi per il riassetto degli Istituti Tecnici Superiori (ITS) – a cui il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) dedica 1,5 miliardi di euro – e degli istituti tecnici professionali.

Si punta a “semplificare il modello di governance degli istituti, ad aumentare il numero dei percorsi e degli iscritti, nonché a migliorare la qualità del collegamento con la rete degli imprenditori nei territori, in modo da colmare il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro”, si legge nel testo.

Il Def – approvato mercoledì 6 aprile dal Consiglio dei ministri – contiene la revisione dei parametri macroeconomici, come Pil e rapporto debito/Pil. Quest’anno il Documento ha messo nero su bianco il peggioramento del quadro generale, dovuto principalmente al conflitto in Ucraina e al caro energia. Sul testo, nei prossimi giorni, le commissioni Bilancio della Camera dei deputati e del Senato svolgeranno una serie di audizioni, tra cui quella del ministro dell’Economia e delle finanze, Daniele Franco.

Oltre alle previsioni peggiorative dei parametri, il Def ha messo in risalto le strategie e le direzioni delle misure economiche e finanziarie dei prossimi anni. Si tratta infatti di un documento programmatico, introdotto in Italia nel 1988 con la legge numero 362, sulle nuove norme in materia di bilancio e di contabilità dello Stato. 

La riforma degli ITS, menzionata all’interno del Def nella parte dedicata agli interventi normativi e agli investimenti del Pnrr, viene quindi ritenuta importante e necessaria per conseguire diversi obiettivi.

Il provvedimento però è fermo da settimane nella commissione Cultura al Senato, in attesa di un parere sul testo.

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Riccardo Pieroni
Collaboratore
Giornalista. Mi occupo soprattutto di politica, economia e criminalità organizzata. Ho co-fondato il portale L'Eclettico. Lavoro per l'agenzia di stampa parlamentare Public Policy e collaboro con Famiglia Cristiana e Good Morning Italia.
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