Da tempo, anche se negli ultimi mesi si è verificato un incremento del fenomeno, l’Italia è stata vittima di numerosi attacchi hacker che hanno minato la sicurezza delle infrastrutture informatiche del nostro paese.
Alla luce di questo, il tema della cybersicurezza è diventato predominante nell’agenda politica italiana ed è nell’interesse del paese investire sempre più risorse su questo fronte.
Che ruolo hanno gli ITS?
Come riporta ilGiornale.it, l’Italia avrebbe bisogno di almeno 100mila figure specializzate in materia di cybersecurity ed è proprio in risposta a questa carenza che entrano in scena gli ITS.
Gli istituti di formazione terziaria sono in questo senso un’incredibile risorsa per l’Italia, poiché formano in due anni professionisti del settore capaci sin da subito di lavorare sul campo, grazie anche alle numerose ore di stage previste nel biennio di formazione.
A confermare questa teoria è stata recentemente Alessia Ambrosi, deputata di Fratelli d’Italia, che in un’intervista a ilGiornale.it ha dichiarato: “In Italia c’è un problema di mancanza di tecnici, di ingegneri e, appunto, di figure specializzate in cybersicurezza. Il nostro governo sta lavorando per superare quella che si potrebbe definire un’eccessiva tendenza alla ‘licealizzazione’, anche promuovendo le esperienze che già hanno dimostrato di funzionare. L’esempio più lampante è quello degli ITS, con percorsi di formazione terziaria pensati proprio a partire dai fabbisogni e in collaborazione con le imprese“.