Investimenti

Cosa prevede il Pnrr per gli ITS

C'è una serie di obiettivi da raggiungere prima del 2026, tra cui raddoppiare gli scritti agli ITS e avviare centinaia di nuovi Istituti

Aumentare il numero degli Istituti Tecnici Superiori e degli studenti. Rafforzare le strutture e i laboratori. Investire sulle competenze dei docenti. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) prevede un investimento di 1,5 miliardi di euro in favore degli ITS. Uno stanziamento notevole di risorse, finalizzato al raggiungimento di una serie di obiettivi entro il 2026

Il presidente del Consiglio Mario Draghidurante il suo discorso programmatico al Senato, aveva spiegato che il miliardo e mezzo destinato agli Istituti corrisponde a “20 volte il finanziamento di un anno normale pre-pandemia”

“Senza innovare l’attuale organizzazione di queste scuole, rischiamo che quelle risorse vengano sprecate”, aveva poi affermato Draghi nell’aula di Palazzo Madama. In una recente occasione, cioè durante la visita all’ITS Antonio Cuccovilo di Bari, il presidente del Consiglio ha sostenuto che “il processo di convergenza tra nord e sud è fermo da decenni” e che l’investimento sugli Istituti, “e più in generale in istruzione, ricerca e trasferimento tecnologico può contribuire a farlo ripartire, a colmare questo divario che ha smesso di restringersi 30-40 anni fa”.

L’investimento – che rientra nella missione “Istruzione e ricerca” del Piano – comprende anche la creazione di una piattaforma digitale nazionale che consenta agli studenti di conoscere le offerte di lavoro rivolte a loro.   

Lo stanziamento di risorse è poi collegato alla riforma sulla governance degli ITS, all’esame della commissione Cultura al Senato e ormai vicina al via libera definitivo del Parlamento. La riforma vuole potenziare l’organizzazione e l’offerta formativa con percorsi di studio incentrati sullo sviluppo di competenze tecnologiche abilitanti, nonché consolidare il ruolo degli ITS nel sistema dell’istruzione terziaria professionalizzante, rafforzando i legami con le imprese del territorio. Inoltre l’intervento normativo vuole realizzare una maggiore integrazione dei percorsi degli Istituti con il sistema universitario delle lauree professionalizzanti. 

L’investimento – si legge su Italia domani, il portale istituzionale dedicato al Pnrr – punta, in particolare, al raggiungimento di due obiettivi: avere, entro dicembre 2025, “il 100% in più di iscritti” e “280 Istituti tecnici superiori in più” sull’intero territorio nazionale.

Tra gli interventi previsti con l’utilizzo delle risorse del Piano vi sono anche l’introduzione di tecnologie innovative 4.0 all’interno dei laboratori, e un rafforzamento della “filiera formativa pienamente specializzata” e legata alle “aree energia 4.0 e ambiente 4.0.  

L’elevato stanziamento di 1,5 miliardi di euro non verrà utilizzato nell’immediato – cioè nei prossimi mesi – ma sarà spalmato in più anni: 580 milioni sono previsti per il 2022 (si tratta della quota più corposa dell’intero investimento), 550 nel 2023, 200 nel 2024, 100 nel 2025 e infine 70 nel 2026. 

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Riccardo Pieroni
Collaboratore
Giornalista. Mi occupo soprattutto di politica, economia e criminalità organizzata. Ho co-fondato il portale L'Eclettico. Lavoro per l'agenzia di stampa parlamentare Public Policy e collaboro con Famiglia Cristiana e Good Morning Italia.
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