Mondo digitale

Bologna avrà un nuovo corso ITS per la cybersicurezza della pubblica amministrazione

Il nuovo modello dell'area metropolitana bolognese può essere un esempio di come affrontare i rischi della digitalizzazione della pubblica amministrazione attraverso una formazione tecnica specialistica

Cybersecurity

In Italia la pubblica amministrazione ha avviato un po’ ovunque un profondo processo di digitalizzazione dei propri servizi, che procede a volte in modo un po’ lento, ma inesorabile. In questo scenario il comune di Bologna (città metropolitana inclusa) ha promosso un patto cui sono invitati ad aderire tutti gli enti e le amministrazioni locali. Il patto prevede la migrazione in cloud di tutti i dati e i gestionali dei comuni dell’area metropolitana, con la conseguente riorganizzazione della sicurezza dei sistemi informatici.

Tra le altre misure previste, il comune di Bologna propone anche l’inaugurazione di un percorsi per la formazione di un tecnico specialista in sicurezza informatica per la pubblica amministrazione. E saranno proprio gli Istituti Tecnici Superiori a occuparsi dell’organizzazione di questo corso professionalizzante.

Gli ITS dedicati alla cybersicurezza in Italia

L’Italia conta al momento 18 ITS che rientrano nell’area delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione per i corsi offerti. Tra gli istituti ve ne sono anche alcuni di recente inaugurazione. Cinque istituti dell’Italia settentrionale offrono corsi già attivi in cybersecurity: l’ITS Meccatronico Veneto (a Vicenza), l’ITS ICT Piemonte (a Torino), l’ITS Angelo Rizzoli (a Milano), l’ITS per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione Alto Adriatico (a Pordernone) e l’Accademia Nautica dell’Adriatico (a Trieste). Nell’Italia centrale c’è Firenze con l’ITS Prime Web Academy. A questi si aggiunge un istituto nell’Italia meridionale, ossia la Fondazione ITS Reggio Calabria. Per un aggiornamento sui prossimi orientamenti della futura formazione in cybersecurity c’è stata anche un’interessante tavola rotonda ospitata alla Fiera Didacta di Firenze.

Scopri nell’articolo dedicato tutte le caratteristiche degli ITS per le Tecnologie dell’informazione e della comunicazione

Cosa mette a rischio la sicurezza informatica?

I rischi legati alla sicurezza informatica sono in aumento: è quanto ha rilevato il Global Cybersecurity Outlook 2022 del World Economic Forum. Gli attacchi ransomware – interruzioni subite da infrastrutture importanti poi costrette a pagare milioni di riscatto – hanno visto un aumento significativo nei primi sei mesi del 2021, con aumento del volume degli attacchi del 151%. E se proprio l’interruzione di un servizio è la cosa più temuta da enti e imprese, un altro crimine piuttosto diffuso è il furto di identità. Secondo i dati raccolti dall’indagine, i metodi più efficaci per contrastare gli attacchi in rete sono:

  • la formazione informatica (61%)
  • il backup offline dei propri dati (58%)
  • l’assicurazione informatica (57%)

Il sondaggio ha rilevato che il 59% di tutti gli intervistati trova difficile rispondere a un incidente di sicurezza informatica proprio a causa della carenza di competenze all’interno del loro team. Per questo è fondamentale da un lato che gli enti e le amministrazioni prendano in considerazione la protezione dei propri processi finanziari e amministrativi, evitando le frodi e prestando maggiore attenzione ai pericoli emergenti aggiuntivi.

A Bologna, quasi tutte le amministrazioni comunali dell’area metropolitana hanno aderito al patto. Sarà interessante vedere quanto si diffonderà il modello bolognese presso altre realtà italiane, e quanto questo porterà all’apertura di nuovi corsi ITS dedicati al filone della cybersicurezza nella pubblica amministrazione.

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Giulia Annovi
Collaboratrice
Giornalista freelance, con la passione per il datajournalism. Mi occupo di scienza, innovazione, tecnologie digitali e educazione.
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