Brain Economy, il progetto che impegnerà Fondazione Nord Est dal 2022 al 2025, è il racconto di cosa è e cosa sarà il nordest d’Italia in rapporto al mondo del lavoro e all’occupazione giovanile. Per ora si stanno sviluppando le linee guida. Il progetto vero e proprio dovrebbe essere presentato in Regione a giugno, in occasione della presentazione del Rapporto annuale della fondazione.
Quel che sappiamo su Brain Economy
Brain Economy coinvolgerà i giovani, le imprese e le istituzioni pubbliche perché si sviluppino pratiche, progetti e collaborazioni per rilanciare il territorio e stimolare azioni concrete a sostegno dell’occupazione giovanile. Per questo si sfrutteranno canali di comunicazione quali podcast, video, Instagram, il teatro di impresa e testimonial. Prenderanno vita attività rivolte al mondo della scuola e alle istituzioni pubbliche.
Un intento del progetto è quello di contrastare il problema che vede i giovani veneti migrare verso altre regioni o all’estero. I ragazzi, infatti, spesso abbandonano la loro terra per cercare opportunità più stimolanti altrove, perché percepite come più interessanti.
Giovani, lavoro e azienda: una nuova visione
“Serve avere una nuova visione di ciò che può diventare un’azienda”, spiega Silvia Oliva, ricercatrice di Fondazione Nord Est che abbiamo intervistato per TuttoITS. “C’è necessità di persone che siano disponibili sul territorio Veneto. Servono nuovi docenti e un coinvolgimento delle istituzioni pubbliche. Va ricordato infine che lo sviluppo del futuro passa attraverso il digitale e la sostenibilità, due settori gemelli”.
Per stimolare il rapporto impresa-scuola, Confindustria Vicenza ha attivato percorsi per coinvolgere i bambini della scuola primaria nello sviluppo di idee imprenditoriali. Si tratta del progetto Eureka! Funziona! Promosso da ministero dell’Istruzione, Federmeccanica e Confindustria.