Green leather manager

Borse di studio in Veneto per l’ITS della pelle sostenibile

Una multinazionale finanzia gli studenti meritevoli mentre si torna a parlare di ambiente con la Green Week

Borse di studio per gli studenti meritevoli del primo anno del corso di Green leather manager di Fashion Academy ITS Cosmo di Arzignano (Vicenza), sede del maggior distretto conciario italiano e tra i più rilevanti a livello mondiale.

I ragazzi che, al termine dei corsi, avranno la media del 25/30, potranno ricevere il finanziamento. La borsa coprirà le spese del corso, pari a 700€. Per ottenerla è necessario farne richiesta. L’autore dell’offerta è una multinazionale vicentina della lavorazione delle pelli.

Green leather manager per il settore della concia veneta

Il Green leather manager è un tecnico esperto nella ricerca e nello sviluppo di prodotti sostenibili in pelle e cuoio per la moda, la calzatura, l’arredamento e l’automotive ed è una figura molto richiesta dalle aziende del territorio.

Il corso è nato nel 2017 ad Arzignano per andare incontro all’esigenza delle aziende conciarie ed è attualmente alla sua quinta edizione. Green leather manager è l’unico in Italia ad offrire una formazione completa per chi vuole inserirsi nel settore con le competenze più richieste dalle aziende. Le aziende del Distretto Veneto della concia ricercano molto queste figure professionali e infatti gli studenti che lo desiderano si inseriscono nelle aziende ancora prima di terminare l’ITS, grazie anche ai contratti di apprendistato in alta formazione e ricerca. Si tratta di contratti della durata biennale che permettono ai ragazzi di frequentare i corsi ITS di pomeriggio e lavorare al mattino e sono realizzati grazie alla collaborazione tra ITS Cosmo, aziende del distretto della concia e l’agenzia per il lavoro Umana.

Nel 2020 il corso Green leather manager è stato premiato a livello europeo come eccellenza nella formazione tecnica.

Pelle sostenibile: cosa ne pensano gli studenti?

I ragazzi che frequentano il corso Green leather manager sono molto sensibili e interessati ai temi ambientali. Sentono l’urgenza della salvaguardia dell’ambiente perché è un aspetto vitale per il territorio e riguarda il loro futuro.

Spiega Caterina Squarise, coordinatrice del corso: “il mondo della concia si è molto evoluto negli anni nella direzione della sostenibilità, sia per le lavorazioni, sia per i prodotti chimici utilizzati. Il settore conciario è inserito in un sistema di economia circolare che parte da uno scarto dell’industria alimentare che viene nobilitato. Negli anni abbiamo integrato nel corso unità formative sulla certificazione di qualità a tutela dell’ambiente e offriamo agli studenti nozioni su come ridurre il più possibile l’impatto ambientale delle lavorazioni. Oltre ad aggiornare il piano didattico in questo senso ad ogni biennio”.

Nel corso inoltre insegnano docenti impegnati nella ricerca sui processi sostenibili e sulle tematiche ambientali, in collaborazione con il Distretto Veneto della pelle, l’Associazione italiana chimici e la Stazione sperimentale industria pelli (SSIP).

Il Distretto Veneto della pelle e la Green Week

La lavorazione della pelle è storicamente radicata nella Valle del Chiampo (Vicenza) ed è al primo posto in Italia per valori di produzione, pari al 58% del fatturato italiano del settore conciario. Ci lavorano più di seicento aziende e gli occupati sono più di 11mila (il 22% degli occupati della manifattura del territorio), il tutto su una superficie di 132 chilometri tra le province di Verona e Vicenza. Il Distretto nel tempo ha sviluppato una filiera completa e integrata e serve tutto il mercato dei prodotti in pelle: automotive, arredamento, calzatura, abbigliamento, stato al centro dibattuto nel settore.

Nei giorni scorsi ad Arzignano si è svolta la Green Week, promossa da Italy Post con Fondazione Symbola, per affrontare i temi legati alla Green economy attraverso una serie di incontri. Per l’occasione quattro aziende della zona che hanno messo al centro la sostenibilità – Acque del Chiampo, Dani, Ilsa e Samia -, hanno aperto le porte per accogliere i visitatori. Si è parlato di riciclo e trasformazione degli scarti e di eliminazione di ftalati, formaldeide e Pfas, purtroppo da tempo al centro dell’attenzione per le vicende legate all’inquinamento in Veneto.

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Daniela Zambonini
Collaboratore
Giornalista |Docente Laurea triennale Comunicazione IUSVE
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