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Agroalimentare, l’ITS per innovatori di filiere e logistica

La Fondazione ITS Agroalimentare sostenibile apre le porte - nel mantovano - ai futuri tecnici che puntano a lavorare nel comparto food, per migliorare, innovare e rafforzare la competitività di un'eccellenza italiana

Collaborazione

Quando si tratta di eccellenza agroalimentare, l’Italia non teme confronti. Come ricordano annualmente i dati di Symbola – Fondazione per le qualità italiane, l’Italia è al primo posto in Europa per numero di prodotti agroalimentare e vitivinicoli registrati e protetti. E la rilevanza del comparto agroalimentare per tutta l’economia nazionale è visibile nei numeri dell’export: nel 2022 ha superato i 60 miliardi di euro e le esportazioni hanno evidenziato una performance positiva per quasi tutti i principali prodotti e comparti, come riportava il report Ismea sugli scambi con l’estero.

Le sfide però non mancano nel vasto e complesso processo che porta le merci sul mercato. La supply chain agroalimentare si confronta con temi importanti, e comuni ad altro settori, come l’infrastrutturazione, la sostenibilità, la digitalizzazione. E poi ancora automazione dei processi, valorizzazioni dei dati che si generano lungo tutta la catena, flessibilità e riduzione dei costi, crescita della multicanalità, ottimizzazione logistica dei flussi, trasparenza verso il consumatore.

Per lavorare alla gestione della supply chain e della logistica agroalimentare serviranno competenze sempre più aggiornate e sofisticate. E sarà così anche sul fronte della produzione e trasformazione agroalimentare: si dice spesso che i giovani non disdegnano di tornare a lavorare nei campi ma questi ultimi sono profondamente cambiati grazie alle tecnologie 4,0.

L’agrifood incontra l’ITS a Mantova (e non solo)

Un biennio di formazione tecnologica superiore può rivelarsi interessante per coloro che ambiscono a lavorare, con diversi ruoli, nel settore agrifood. Si rivolge proprio al target di questi potenziali professionisti l’offerta della Fondazione Istituto Tecnico Superiore per l’Agroalimentare Sostenibile – Territorio Mantova: sono aperte infatti le iscrizioni per i corsi 2023- 2025.

Tre i percorsi (destinati a un massimo di 25 persone ciascuno, ndr) che consentiranno di formare tecnici in grado di fare la differenza nelle aziende del comparto.

Il corso per Tecnico superiore per la gestione della supply chain e della logistica agroalimentare si tiene a Mantova, offre oltre mille ore di didattica e 900 ore di stage in azienda nell’arco del biennio. Tra le materie del piano didattico, produzione e trasformazione agro-industriale, sicurezza e ambiente nelle imprese agroalimentari, gestione del magazzino, trasporti e intermodalità, ecc.

Chi aspira invece a diventare Tecnico superiore per la digital e green transition nei processi di produzione e trasformazione agro-alimentare frequenterà il corso a Mantova: 1.150 ore di didattica e 850 di stage. Tra le materie di studio, qualità e sicurezza alimentare, agromeccanica 4.0, tecnologie digitali nella trasformazione alimentare sostenibile.

A Milano, la Fondazione ITS invece vuole formare tecnici in ambito food marketing ed export management: con specifiche competenze maturate nell’arco del biennio, i professionisti potranno lavorare in aziende ma anche in enti territoriali, studi di consulenza e società di servizi al fine di elaborare strategie di marketing per qualificare l’offerta commerciale verso l’estero, rendendola quindi più forte e competitiva su numerosi mercati.

L’offerta didattica e formativa 2023 della Fondazione attiva sul territorio di Mantova parla ai diplomati che desiderano lavorare in uno dei settori più rilevanti dell’economia nazionale, mettendosi alla prova con i grandi cambiamenti che lo investono, ma anche a tutti coloro che, paradossalmente, non hanno mai pensato di farlo, pensando che il settore del food sia poco innovativo e molto tradizionale.

Niente di più sbagliato perché non solo la logistica, ma tutto il contesto della produzione e la trasformazione agro-alimentare sta evolvendo con l’innesto del digitale e delle pratiche green nell’ambito dei processi di produzione e trasformazione. Non basta infatti solo creare prodotti eccellenti in grado di soddisfare il mercato interno ed esterno, ma l’agrifood – anche quello italiano- è chiamato a fare la propria parte per rispondere a sfide globali, come il cambiamento climatico, la riduzione delle emissioni, il consumo e la produzione responsabile, la sconfitta della fame.

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